Le tappe costituenti di un cammino per il nostro avvenire
1. Provocazione
marzo 2020
Nelle settimane del “state tutti a casa” le telefonate tra amici mescolano le sensazioni e le emozioni personali con le preoccupazioni e le speranze per la vita sociale – fatta di scuola, di lavoro, di cura delle fragilità umane – e con le domande sul futuro delle nostre organizzazioni – fatte di imprese, di cooperative, di associazioni e di scuole -.
Il “buio”, il “silenzio” e il “tutto fermo” della pandemia aprono alla domanda inattesa, preoccupata e provocatoria «che ne sarà di noi?».
La trasformiamo in un «come saremo?» o, meglio ancora, «come dovremmo essere?». Comprendiamo che tutto si è scardinato, che la pandemia non sarà passeggera, che «tutto non tornerà come prima» e che «non tutto andrà bene».
Allora ci provochiamo, consapevoli di dover re-agire e che tante buone intenzioni (il fare squadra, il metterci in rete, l’avere progettualità condivise,…) devono fare un salto di qualità sia nel pensiero che nelle modalità attuative. Quel «non ci si salva da soli» deve tradursi in un «insieme».
2. Convocazione
11 settembre 2020
Su iniziativa di Guido Zovico, “tessitore sociale”, ci si trova nel pomeriggio di venerdì 11 settembre 2020 sotto il porticato della Fattoria sociale “Il PomoDoro”, a Bolzano Vicentino. Non mancano i riferimenti al fatidico 11 settembre 2001, giorno in cui, assieme alle Torri gemelle, crolla simbolicamente un mondo di certezze. Oggi le nostre certezze sono state spazzate via da un nemico invisibile.
I presenti fanno parte di una quindicina di organizzazioni del terzo settore, del volontariato, dell’impresa profit e della scuola. Altri sono lì a titolo personale.
La proposta-prospettiva è semplice nell’intenzione, sfidante nell’attuazione.
Uscire dalla propria individualità dell’agire di singola organizzazione e concepirci come comunità nella quale con-dividere sguardo, visione, progettualità, strumenti e risorse.
La constatazione è che ciascuna realtà produce valore per la nostra comunità: valore economico, sociale, culturale, educativo, civile, ambientale e relazionale. Un valore a volte poco conosciuto e, per questo, non sempre adeguatamente riconosciuto. Un valore essenziale, silenzioso, ma costante. Un valore che è fondamento per la qualità della vita della nostra città-territorio.
Le reazioni alla proposta sono positive, ma piene di domande e di dubbi. Ci si chiede come possono interagire organizzazioni molto diverse tra loro per dimensioni, forma giuridica e settore di attività. Ma ci si fida, anche se alcuni si incontrano e si conoscono lì per la prima volta. Lo si fa per una «fiducia» trasmissiva che passa nella storia di ciascuno in relazione agli altri presenti e passa, in particolare, attraverso Guido che si è preso la briga, pur non facendone parte di alcuna di esse, di convocare le nostre organizzazioni. Il suo essere “tessitore sociale” si mostra lì, con pienezza.
3. Attivazione
13 dicembre 2020
Gli incontri si susseguono, il progetto di community raising – elevare la cittadinanza – prova a definirsi. Ci vuole pazienza, sperimentazione, coraggio. Soprattutto serve dialogo.
In questo cammino si definisce il nome di questa esperienza che viene battezzata «Vicenza Valore Comunità». Tre parole precise, definite e intrecciate.
Il dialogo tra le nostre realtà, le suggestioni e le proposte viene facilitato da un soggetto terzo che sa contemporaneamente essere parte integrante e integrativa della storia, delle vicende e delle sfide di ciascuna organizzazione. In questo ruolo-funzione a Guido si affiancano anche Lucio, Francesca, Alessandra, Iole, Sonia e Giovanni. Nasce così, il 13 dicembre 2020, «Valore Comunità APS», un’organizzazione di servizio finalizzata all’attivazione della community «Vicenza Valore Comunità». Si sperimenta una nuova modalità di fare rete, in forma orizzontale e non più verticale. Il concetto che emerge è quello di «filiera» nella quale non si è solo connessi, ma ci si sente in-legame tra persone e organizzazioni. L’«io» di ogni singola organizzazione prova a trasformarsi in un «noi» di collettività, ciascuno mantenendo la propria autonomia.
4. Individuazione
30 giugno 2021
Il cammino di «Vicenza Valore Comunità» è simile a un pellegrinaggio. Si cammina, non si corre. C’è chi fa tappe più lunghe, chi piccoli tratti. Le soste servono a ragionare, proporre, ripensare. Alle iniziali organizzazioni se ne aggiungono altre, superando così la ventina di realtà. Alcune sperimentano prime forme di collaborazione e di contaminazione. Esperimenti utili per conoscersi e per comprendere il processo in atto.
Nel frattempo, la pandemia ci ha fatto vivere un secondo momento di restrizioni mettendo alla prova non solo le nostre vite, ma anche la tenuta (economica, organizzativa e gestionale) delle diverse organizzazioni.
La sera del 30 giugno 2021 ci si trova nella terrazza della cooperativa sociale Insieme. Si tirano le fila. Si definiscono i criteri di «appartenenza» alla community: l’essere organizzazioni “contributive” per un progetto comune definisce la postura di questa filiera ibrida di organizzazioni. Saranno i comportamenti di ciascuna realtà a definire se si è com-parte del progetto. Niente statuti nuovi, dunque. È la stretta di mano e la parola data a determinare un’alleanza di senso e di scopo: creare valore condiviso per la nostra comunità, mettendo a disposizione il valore, il talento e le competenze di ciascuna organizzazione per aspirare a diventare sempre più una comunità di valore.
Si definiscono i tre pilastri del nostro agire-pensando e del nostro pensare-facendo:
- l’Edu.Care, per dare vita a una comunità educante intergenerazionale e intersettoriale;
- la Ri.generazione di luoghi e si spazi di vita sociale e civile;
- l’Impresa-Comunità per instaurare una relazione matura, consapevole e intenzionale tra l’impresa e la propria comunità di appartenenza.
Si parla di PNRR e di come essere soggetti pensanti, progettanti e di supporto a interventi nei settori della culturale, dell’educazione, del sociale, dell’ambiente in quello che sarà il più grande investimento collettivo dal dopoguerra: una decisiva opportunità di rilancio per il nostro Paese, una grande responsabilità civica, un enorme debito a carico delle future generazioni.
L’aria è fresca. Si intuisce che la proposta di Vicenza Valore Comunità sta prendendo forma. Si comincia a comprendere la sua essenza e la sua potenzialità. C’è voglia di festa e, a sorpresa, dei fuochi d’artificio lanciati a poca distanza, suggellano la serata. Un segno beneaugurante. Lo cogliamo così e ce lo teniamo ben stretto.
5. Presentazione
9 ottobre 2021
L’attivazione di una Comunità educante è il primo filone concreto che decidiamo di approfondire, esplorare e attivare. A cornice del tutto serve un documento identitario che definisca i valori, gli scopi e le finalità di questo percorso. Una sorta di documento costitutivo.
È un lavoro di scrittura collettivo, arricchente e stimolante. Le differenze di storie, di età, di sensibilità, di esperienze e di conoscenze scolpiscono pian piano il documento “Verso una Comunità educante e della cura dell’Educare» in cui tutti si ritrovano.
Lo presentiamo pubblicamente, alla città, la mattina del 9 ottobre 2021 nel giardino di Lagorà, il centro aggregativo e comunitario del quartiere Laghetto a Vicenza.
Ci manifestiamo come filiera e presentiamo le nostre intenzioni per proseguire il nostro cammino che, oggi, sta incontrando nuove organizzazioni interessate a condividere il percorso, progetto e processo. In questo dialogo ci si confronta anche con istituzioni, categorie e fondazioni.
Viviamo tutto questo come una bella e avvincente sfida: la determinazione, il coraggio e la speranza non ci mancano.
Il nostro avvenire è nelle nostre mani.