Farcela, sempre
Se A.Gen.Do dovesse spiegarsi a un bimbo di 5 anni gli direbbe:
Beh, piccolo amico, A.Gen.Do è come una scuola per mamme e papà che vogliono capire come far vivere meglio i loro figli. Questi loro bimbi sono un po’ più lenti a crescere degli altri, come te, ci mettono un po’ di più a camminare, parlare e capire le cose. Le mamme e i papà sono molto preoccupati che questi loro bimbi non ce la facciano… In realtà non è molto diverso da quanto si stanno preoccupando la tua mamma e il tuo papà per te.
La differenza è che questi genitori di A.Gen.Do sono cresciuti anche loro con una immagine, un cartone animato in testa, dei loro figli che è un po’ strano. Come se tutta la vita di questi bimbi fosse stata rappresentata come una recita brutta, come un cartone animato con brutti colori, e le mamme e i papà non riuscissero a vedere i veri colori che i loro bimbi hanno.
A.Gen.Do serve proprio a questo: a far vedere i colori vivaci di quei bimbi, non solo ai genitori, ma anche agli altri, agli zii, ai nonni, ai vicini di casa, di banco… a tutti.
E anche a te, da oggi.
Ci facciamo raccontare questi colori vivaci da Gaetano Povolo, Presidente dell’Associazione.
Agendo ha varie sfaccettature, a seconda delle diverse fasce d’età a cui si rivolge. Come le sintetizziamo?
A.Gen.Do ha stipulato oramai da anni una convenzione con gruppo di Logopediste e Psicologhe dell’età evolutiva che si avvalgono delle collaborazione di Neuropsicomotricisti e altre specifiche per l’età infantili.
Poi dai 14 anni in su c’è gruppo di educatori che accoglie i giovanissimi per percorsi di autonomia sempre più spinti.
Dalla fine dell’età scolare i soci entrano a vario titolo, a discrezione della famiglia, nei percorsi di Vita Indipendente e di inserimento sociale e lavorativo per cui esistono o percorsi individuali oppure collettivi con diurno e progetti personalizzati.
Per l’età tardo adulta – che corrisponde a dopo i 50 anni – A.Gen.Do non ha ancora offerte.
Una costola di A.Gen.Do è Fuori di Zucca, un’altra La Bottega di Nonna Papera. Che valori accompagnano questi progetti?
A.Gen.Do O.D.V, con la sua Cooperativa Sociale AGENDO, ha in realtà tre “costole”:
– Fuori di Zucca: negozio di frutta e verdura biologico e a km0;
– La Bottega di Nonna Papera: pasticceria della tradizione e attenta a soggetti con intolleranze alimentari;
– CreativAgendo: laboratorio di artigianato.
In tutti e tre gli ambiti scommettiamo sulla capacità di approccio al lavoro di questi nostri associati. Pur con le loro particolarità, però, possiamo serenamente sostenere che la nostra scommessa non è per niente persa e siamo solo agli inizi…
Disabilità e lavoro: come descriveresti questo binomio nell’ottica di A.Gen.Do?
Da quando sono Presidente ho sempre avuto questo come obiettivo.
Dico da anni, in tutte le riunioni possibili, sia tra genitori sia con operatori, sia con specialisti della disabilità, che tutta la tensione riabilitativa dei nostri associati non serve o non è servita a nulla se al termine del percorso non c’è un obiettivo di indipendenza di vita: la vita autonoma non può essere tale senza che il soggetto socialmente attivo non sia inserito in un ambiente lavorativo.
Il lavoro come riconoscimento del sé.
Questo vale per noi, non vedo perché non dovrebbe valere per i nostri associati. Non voglio addentrarmi troppo in questi argomenti sociologici, perché potrebbero mostrare la loro fragilità di argomentazione. Ma se uno si sofferma a pensare ai nostri associati, allora trova meno facile contraddire questo paradigma.
La comunità che benefici può avere dalla vostra presenza?
Su questo credo che siano enormi: i vantaggi sono davvero molteplici. Ma, cercando in estrema sintesi di essere succinto:
La comunità che abbia la forza di dimostrare che si occupa attivamente dei propri soggetti più svantaggiati dimostra a se stessa di essere una comunità più forte.
Completa:
- Che futuro intravedi per A.Gen.Do? Roseo, perché si sta smarcando come prevedevo da assistenzialismo verso una sostenibilità economicamente più all’avanguardia e decorosa per gli associati.
- Che futuro intravedi per ViVaCom? Roseo. Deve definire ambito di intervento e poi iniziare a manifestarsi pubblicamente come una entità politica, nel senso greco del termine come “governo della comunità”.
- Che futuro intravedi per Agendo in ViVaCom? Può dare contributo di colore a ViVaCom. Colore e sguardo rivolto ai meno fortunati che in realtà non dovranno più essere definiti “meno fortunati”, ma solo cittadini di Vicenza.
Tra i sogni che nutri per ViVaCom – ed espressi nell’articolo del blog dedicato ai buoni propositi – c’è la “ricerca attiva del senso del nostro stare assieme”. Come si concretizza questa ricerca?
Troviamo una serie di punti pragmatici da svolgere e facciamoli nostri e poi troviamo le soluzioni. La politica partitica da molti anni non è altro che elettorale mantenimento dello status quo.
Facciamo in modo che le forze buone e limpidamente pulite della nostra comunità non rimangano separate a lottare isolatamente, ma concorrano a lasciare una città migliore di quella che abbiamo trovato.
Come potranno “contagiarsi” Agendo e ViVaCom? Ovvero come potranno arricchirsi vicendevolmente?
Il contagio è già avvenuto. Serve solo che sotto l’egida ViVaCom la comunità vicentina riconosca il bene futuro e, in questo, A.Gen.Do lo sta già facendo. Ci vuole solo uno sguardo lungimirante. Immaginare Vicenza tra 10 anni. Cosa ci aspettiamo da noi stessi per Lei? Asili migliori? Strade migliori? Servizi migliori? Inclusività vera? O tutto questo assieme… e tanto altro.