Un tempo buono

Da una realtà nata nel 2008, Cooperativa Alinsieme, a una realtà nata nel 2021, il 20 ottobre: Parco delle Stagioni.

Quello che vi presentiamo oggi è un progetto di riqualificazione di un luogo storico del nostro territorio e un’iniziativa imprenditoriale con finalità sociali.

Gli enti prevalentemente coinvolti in Parco delle Stagioni sono due: Officina27 SRL, società profit che svolge attività immobiliare ed è finanziatrice del progetto di restauro, e l’omonima Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale, un ente appartenente a tutti gli effetti al Terzo Settore, di natura privata, a responsabilità limitata, che esercita in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro, perseguendo una strategia di sostenibilità sociale.

Gli interessi generali vengono dichiarati nello statuto e, tra quelli di Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale, ce n’è uno a cui teniamo in particolare: l’inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro di “lavoratori e persone svantaggiate” (in numero non inferiore al 30% dei dipendenti).
Sara Rigon, una dei fondatori

“Chi” è l’oggetto della riqualificazione di cui parli, Sara? 

Un luogo di importante valore storico-paesaggistico a Motta di Costabissara, nella periferia di Vicenza: una villa con barchessa di fine ‘600, il suo parco e un ettaro di terreno coltivabile a orti e frutteti. Il nesso importante che lega questo luogo a Parco delle Stagioni SRL Impresa Sociale è che qui essa avrà sede e vi svolgerà le sue attività quando i lavori di restauro saranno terminati (obiettivo termine lavori… primavera 2023. Dita incrociate!).

villa

Cosa accadrà a quel punto?

Officina27 SRL darà in affitto all’Impresa Sociale parte degli spazi interni ed esterni, ma non solo ad essa. Il progetto prevede infatti anche lo sviluppo di un’area di coworking per liberi professionisti e start-up, e la possibilità di adibire delle aree ad eventi di privati e aziende. Pur essendo attività di diretta competenza di Officina27, anche in questi casi la relazione con l’Impresa Sociale è forte: essa potrà contribuire attraverso i suoi servizi alla manutenzione degli spazi e all’organizzazione degli eventi.

interni villa

Parli anche di orti e frutteti…

Sì, perché a sostegno del progetto, presto in rete d’impresa, ci sono altri due enti: una Società Agricola per la cura e manutenzione di orti e frutteti, e Al Brolo APS, associazione solidaristica che, grazie ai suoi volontari e in virtù della condivisione degli interessi di carattere generale dell’Impresa, ne supporta l’avviamento.

A fare da “forza motrice” e da collante di questa iniziativa complessa c’è anche e soprattutto l’unità d’intenti di una famiglia intera, accomunata da un passato di imprenditoria industriale e ora compatta nel voler reinvestire sapere e risorse economiche in una nuova iniziativa che mette al centro la bellezza delle relazioni umane.

orto

Ma facciamo un passo indietro. Da dove nasce il nome Parco delle Stagioni?

Prima di tutto dalla scelta di spostare il faro dal simbolo della villa a quello del parco meraviglioso accanto ad essa. PARCO è parola chiave nel suo significato più ampio di “zona protetta da disposizioni speciali per la conservazione dell’ambiente […] o di aspetti paesaggistici, monumentali, storici e culturali di un territorio”. Il parco è anche il fulcro di questo luogo, dove sequoie centenarie mostrano la forza delle loro radici e la ricchezza delle loro chiome, all’ombra delle quali accadono incontri propizi e nascono nuove storie da raccontare. E poi… DELLE STAGIONI: rappresentate dalle quattro statue che, sulla sommità della facciata a ridosso della barchessa, osservano dall’alto la vita del paese, e la proteggono. Quasi a volerne dettare un ritmo naturale, equilibrato, che fluisce senza scatti o eccessi. “Stagione” è anche il tempo del saper aspettare, del prendersi cura, del rispetto per l’uomo e per la natura.

stagioni

Cosa fate concretamente?

Il progetto della nostra impresa sociale verte principalmente su tre ambiti:

  1. il laboratorio sartoriale;
  2. l’orticoltura e la frutticoltura che saranno connesse alla trasformazione e alla vendita di ciò che raccoglieremo;
  3. l’organizzazione di eventi

Oggi possiamo parlare al presente solo della prima delle tre. Infatti a novembre, un mese dopo l’apertura dell’Impresa Sociale, abbiamo avviato il laboratorio e assunto il nostro primo collaboratore! Si chiama Rabee, è un sarto di talento, in Italia da due anni dopo essere scappato con la sua famiglia dalla Siria. Il laboratorio e il negozio annesso sono a pochi metri dalla futura sede dell’Impresa, in un posticino in affitto. Produciamo accessori e capi d’abbigliamento a partire da tessuti di recupero, gli scarti di produzione che alcune aziende del territorio ci stanno donano. 

sartoria

E gli altri due rami dell’attività?

Devono aspettare… dobbiamo completare i lavori di restauro e chiudere il cantiere. Anche se in ambito orticolo abbiamo già cominciato a collaborare con la vicina scuola materna, in affiancamento a un’educatrice professionale: i bimbi vengono a trovarci nel nostro orto sperimentale e altre volte andiamo noi da loro per assisterli nel prendersi cura del loro piccolo orto scolastico. Nel 2023, con la sede ultimata, lo sbocco dell’attività di raccolta di frutta e ortaggi sarà la loro trasformazione nella futura cucina industriale della barchessa e la somministrazione e vendita nel futuro bistrò! Per concludere il quadro, l’organizzazione di eventi e corsi: gli spazi sono ampi e accoglienti, sia dentro che fuori. Eventi e corsi in ambito culturale, artistico ed enogastronomico. Lasceremo campo libero all’immaginazione, all’energia positiva e agli spunti della cittadinanza.

esterni

A chi vi rivolgete? 

Ci sono due grandi pubblici di riferimento:

  1. le persone (privati e aziende) che fruiranno delle attività offerte dal Parco, come il bistrò, la partecipazione a corsi ed eventi o la possibilità di affittare gli spazi per i loro eventi privati;
  2. i professionisti che qui potranno trovare la loro occasione di lavoro: per la varietà di attività che ospita (un insieme di microeconomie che il luogo mette in relazione le une alle altre), il Parco sarà polo attrattivo per chi abbia del potenziale da esprimere. Così l’opportunità di “trovare il proprio posto” si rivolge spontaneamente anche a chi è definito “persona fragile”, senza categorie di sorta, nel momento in cui una delle nostre attività rappresenti la sua occasione per assecondare un suo talento in modo produttivo. Ed è qui che si esprime la nostra principale finalità di interesse generale, l’inserimento lavorativo.
    A questo riguardo:
  • offriamo opportunità di lavoro remunerato con la contrattualistica di legge o inserimenti lavorativi
  • attiveremo dei progetti per poterli coinvolgere attivamente, con il finanziamento da bandi regionali/europei o da enti locali
  • collaboreremo con altri enti del terzo settore per ospitarli a svolgere da noi attività (centri estivi, teatro sociale,…) anche in supporto ad alcuni nostri servizi (catering, organizzazione eventi, manutenzione del verde,..).

È evidente che la natura vi accompagna in questo viaggio (a partire dal nome “Parco delle Stagioni”), ma anche la storia vi è amica. Il vostro progetto trova sede in una villa. Come sono andate le cose?

C’è da dire che di questo posto avevamo visto davvero molto poco quando l’abbiamo acquistato. Sulla carta sapevamo che le metrature c’erano tutte, che l’area agricola sarebbe stata sufficiente per ospitare quello che avevamo in mente… e della villa con barchessa ci auguravamo che qualcosa saremmo riusciti a recuperare. Ma è stato un salto nel buio…. o meglio in una selva oscura e in una montagna di calcinacci! Tutta l’area era stata completamente lasciata a sé stessa e la natura se n’era reimpossessata.

Quanto agli spazi interni, i pochi non occupati dal tetto e dalle travi crollati, da immondizia e da rottami erano diventati rifugio di vandali di passaggio, che avevano usato i muri per pensieri poco poetici… C’è voluta una bonifica di mesi per vedere la luce.

interni

Ma di giorno in giorno si aggiungeva spettacolo allo spettacolo e questo ha ripagato l’audacia e gli sforzi.

Abbiamo scoperto che nel parco c’erano due laghetti naturali, sequoie centenarie e altri alberi bellissimi, e un belvedere a cui accedere grazie a un percorso in pietra con un ponticello in stile romantico. Dentro alla villa, tra le tante sorprese, una chiesetta con cupola affrescata, incastonata al secondo piano secondo un prodigio della fisica… l’abbiamo chiamata la chiesetta equilibrista!

laghetti

C’è la villa, c’è il parco… e ci sono le Persone: 4 soci, ma non solo. Chi sentite di chiamare “squadra”? E chi fa cosa?

È davvero una squadra pazzesca. È il miracolo di una squadra fatta da una famiglia intera, dove ognuno mette a disposizione la sua professione o le sue propensioni per aggiungere un tassello al consolidamento del progetto.

A partire da Francesco, mio fratello, che è architetto e con la sua compagna si sta occupando degli ardui ma appassionanti lavori di ristrutturazione!

Mio papà che, oltre a seguire l’evoluzione del cantiere, è ritornato alle sue origini di agricoltore e si sta dedicando al noccioleto, alle altre piante da frutto e alla manutenzione del parco.

Senza mia mamma non sapremmo come sbrogliare gli aspetti burocratici (tantissimi!) e a volte rischierebbe di mancarci la spinta, il coraggio, che lei sa riaccendere infondendoci fiducia e facendoci immaginare quanto è bello ciò che ci aspetta.

Anche le zie sono tutte coinvolte: Daniela è socia e finanziatrice dell’Impresa sociale in questo periodo di avviamento, Alessandra è braccio destro instancabile nel laboratorio tessile e si sta sperimentando valida ortolana… Aurora è la babysitter di riferimento! I genitori molto impegnati al lavoro sanno quanto sia importante avere la mente libera, sereni nel sapere il proprio bimbo nelle braccia giuste…

Importantissima per noi è anche una cugina delle zie, Luisa. Affianca Alessandra in orto e in laboratorio ed è una cuoca bravissima.

Rispetto a noi, i 3 cugini soci dell’impresa: io ho sempre lavorato nel marketing e nella comunicazione d’impresa, Nicola è un filosofo poi specializzato in gestione di impresa sociale e no profit e Alessandro è lo chef del nostro futuro bistrò!

Non è sempre una passeggiata, è chiaro… il rovescio del conoscersi così bene è che a volte ci si scorna con una certa facilità, ma l’allineamento negli obiettivi è così forte che riusciamo sempre a risolvere e a guardare più in là. E questa è solo la partenza! Perché la famiglia in senso stretto ha già cominciato ad allargarsi. Ora abbiamo la squadra della sartoria: Rabee e gli altri fondamentali collaboratori al progetto come i volontari che ci supportano.

parco delle stagioni

Cosa sogni, Sara, per Parco delle Stagioni?

Ho due sogni in particolare: sulla carta abbiamo scritto che ci impegneremo

“a favore della bellezza che si esprime nella qualità di vita delle persone, nell’incontro e nell’aiuto reciproco, nel valore dell’essere umano con le sue diversità che arricchiscono”.

Sogno che riusciremo davvero a formare un gruppo di persone prive di etichettature, unite nella voglia di fare e imparare, che si sentono orgogliose di partecipare attivamente e con il sorriso a un bel progetto di gruppo che cresce.

E poi sogno che riusciremo a dimostrare con il nostro lavoro quotidiano che “Impresa” e “Sociale” non sono due concetti in contrapposizione. Che si può stare in piedi con le proprie gambe, impostando strategie di business solide e lungimiranti, anche se prive dello scopo di lucro. Abbiamo la fortuna di poter innestare l’esperienza accumulata fino ad oggi in realtà profit in questa nuova realtà per sua specifica natura “sociale”… vorrei davvero che riuscissimo a mantenere alto lo spirito d’impresa.

sogno

20 ottobre 2021: nasce Parco delle Stagioni.
20 ottobre 2022: cosa speri si sia avverato? E come vorresti festeggiare?

…il punto di pareggio nell’attività del nostro laboratorio tessile! La stagione forse non ci aiuterà, ma se anticipiamo di un mesetto, per festeggiare faremo una sfilata al parco con i nostri abiti e accessori, della buona musica suonata dal vivo! Coinvolgeremo tutte le donne e gli uomini che in quest’anno ci avranno aiutato a raggiungere l’obiettivo!

tessile

Qual è il vostro apporto nella e alla società?

Lo sperimentare la libertà nella quotidianità: perché apriremo ad attività collettive un posto unico dove, dentro e fuori, si respira davvero a pieni polmoni; per la bellezza del luogo, per l’ampiezza degli spazi, per l’autenticità delle relazioni che stiamo intessendo e l’energia che ci stiamo mettendo. E soprattutto per la finalità che lega tutte le nostre attività: incentivare il lavoro che fa stare bene. Sappiamo che questo può accadere quando il lavoro gratifica, fa sentire utili… non fa mai sentire soli.

villa

Sara, Parco delle Stagioni fa parte di Vicenza Valore Comunità ancora prima di ufficializzarsi come impresa sociale. Cosa vi ha attratto di ViVaCom?

Ci ha attratti il senso stesso di comunità intesa come “interconnessione tra le relazioni personali più prossime e quelle collettive”: è quello che abbiamo cominciato a costruire entro il nostro perimetro… sarebbe un controsenso non ricercarlo anche fuori di noi per diventare parte di un organismo che condivide valori e obiettivi. A differenza degli altri partecipanti di Vivacom, poi, siamo entrati quando eravamo ancora “idea” senza nulla di concreto… perché possiamo imparare moltissimo da chi ha già percorso una parte della nostra stessa strada. È un grande insegnamento ascoltare chi ha già risolto situazione complicate. Quello che possiamo restituire noi a Vivacom è la freschezza di un punto di vista ancora molto ottimista!

C’è un valore che lega Parco delle Stagioni e ViVaCom?

Tutti gli ambiti valoriali ci legano: sociale, culturale, educativo, economico, ambientale e relazionale. Se devo sottolinearne uno, scelgo il valore economico. Il nostro progetto è espressione della sinergia tra profit e no profit e ci piacerebbe poter rappresentare un modello di successo che si possa replicare. Saremmo felici di condividere la nostra esperienza e di incentivare altri enti a percorrere questa strada.